L’indiscusso dolce della festa di San Giuseppe, per ogni romano: scopri tutto il necessario per preparare alla perfezione questa tipica leccornia
Manca poco al 19 marzo, e là fuori ci sono tantissimi pasticceri che, in tutta Italia, si apprestano a preparare le zeppole napoletane. Ma a Roma, il giorno di San Giuseppe, non si mangiano le zeppole partenopee, no, si mangiano i tipici bignè di San Giuseppe. Qui, in questo articolo ti spiegheremo non solo la differenza che corre tra questi dolcetti e quelli napoletani, ma anche i trucchi per preparare i bignè di San Giuseppe a regola d’arte.
Che differenza c’è tra i bignè di San Giuseppe e le zeppole napoletane?
Al di fuori di Roma queste differenze sono sconosciute ai più, e proprio per questo motivo ci si trova spesso a vedere delle ibridazioni tra i due dolci. Per preparare i bignè di San Giuseppe, dunque, è necessario sapere cosa li distingue dai più famosi cugini napoletani. Già il fatto che l’uno si chiami zeppola e l’altro bignè, del resto, ci dovrebbe aiutare. Se infatti a Napoli il dolce di San Giuseppe viene sovrastato dalla crema pasticcera, a Roma è il contenitore vero e proprio di questo goloso ripieno, come la natura del bignè comanda.
Le differenze, ovviamente, non si fermano qui. Si pensi alla forma: le zeppole sono delle piccole ciambelline rigate e regolari, mentre preparare i bignè di San Giuseppe significa realizzare dei dolcetti tondi e non meglio definiti. Chi non se ne intende affatto di pasticceria, del resto, potrebbe distinguere facilmente i due dolci dalla presenza dell’amarena, che guarnisce solamente le zeppole, laddove i bignè romani, più umilmente, si accontentano di una spolverata – per quanto abbondante – di zucchero a velo. E ancora, la crema pasticcera delle zeppole, per essere verace, dev’essere solida e resistente, caratteristica non richiesta nel caso del dolcetto della capitale.
Preparare i bignè di San Giuseppe: fritti o al forno? Quale impasto?
Così come le zeppole, anche i bignè di San Giuseppe possono essere sia fritti che fatti al forno. La prima ricetta, si sa, è quella tradizionale, ma chi cerca qualcosa di più leggero non resterà di certo deluso dalla seconda variante, che anzi si difende molto bene, e conquista sempre più seguaci.
Ma con quale impasto si realizzano? In realtà, esistono diverse ricette per preparare i bignè di San Giuseppe, ma la più efficace e più schietta è certamente quella che prevede l’utilizzo della classica pasta choux – la stessa che si realizza, per intenderci, per fare qualsiasi altro tipo di bigné, per gli éclair e perfino per i churros. Dei bignè con un impasto più burroso tratterranno maggiormente il vapore, così da risultare vuoti all’interno e quindi più comodi da farcire; una pasta choux con meno burro, d’altro canto, risulterà perfetta per preparare i bignè di San Giuseppe fritti. Il trucco, insomma, sta nel trovare il compromesso ideale!
Cosa ti serve per fare i bignè di San Giuseppe in casa?
Per preparare i bignè di San Giuseppe in vista della festa del papà, e per essere certo di avere un risultato perfetto, ti consigliamo di procurarti tre accessori immancabili nella cucina di un pasticcere provetto.
Prima di tutto, ti serve una buona sac à poche, sia per fare i bignè che per riempirli. La soluzione ideale è costituita dai modelli in silicone, che oltre a essere facili e veloci da pulire (anche in lavastoviglie) garantiscono un’ottima tenuta dell’impasto, che potrebbe invece smontarsi con i modelli classici. Utilissima, per riempire in modo semplice i bignè senza rovinarli, è poi la bocchetta sottile di Martellato, che con il suo lungo imbuto permette di fare un lavoro veloce e pulito.
Ma il vero trucco per preparare dei bignè di san Giuseppe perfetti è costituito dalla teglia in cui si cuoceranno (nel caso si opti per la cottura in forno): optando per un modello microforato, infatti, si potrà incentivare la lievitazione verso l’alto, nonché una cottura uniforme dei tuoi bignè – che a fine cottura si staccheranno comodamente dalla teglia!
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Che dire… buona festa del papà, e buon appetito!