Le ferratelle, i dolci tipici abruzzesi: la ricetta

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Girare tra le regioni italiane per scoprire nuovi dolci ci piace davvero un sacco! Oggi facciamo tappa in Abruzzo, patria degli arrosticini, dei confetti e, ovviamente, delle ferratelle abruzzesi, le buonissime cialde cotte con doppia piastra arroventata. Vediamo come prepararle in casa con una ricetta fedele alla tradizione!
La storia delle ferratelle
La ricetta delle ferratelle
Per parlare delle ferratelle e per capire come prepararle in casa, bisogna partire da un presupposto: per fare queste particolari cialde è necessario avere l’apposita piastra, quella che in Abruzzo viene chiamato semplicemente “ferro”. Si tratta, in estrema sintesi, di una doppia piastra da riscaldare sul fuoco, all’interno della quale viene posta la pastella delle ferratelle.
In alluminio con manici in legno è lo strumento indispensabile per realizzare le tipiche ferratelle abruzzesi. Facile da utilizzare: si riscalda direttamente sul fornello a gas, si versa l'impasto all'interno e la cialda è pronta. Lunghezza: 42 cmPiastra: 15x12 cmAltezza max: 10 cm
Pinza in alluminio per realizzare contemporaneamente 4 cialde sottili.Da usare su fiamma: scaldare il ferro, ungerlo leggermente con burro o con olio, versare all'interno qualche cucchiaiata di impasto, cuocere da un lato per un minuto e girare dall'altro lato per terminare la cottura. Lunghezza: 50 cmDiametro Piastra: 19 cm
Il ferro tipico è quello più semplice, ‘a rombi‘, anche detto ‘a cancello‘. Ma gli stampi per ferratelle vengono fatti anche con fantasie diverse. Anzi, un tempo era costume, per le spose, portare in dote alla nuova famiglia uno stampo per cialde appositamente forgiato dai fabbri locali, portante lo stemma di famiglia, oppure un monogramma.
Non deve stupire, quindi, che le ferratelle abruzzesi assumano forme anche molto diverse tra loro: se ne trovano di rettangolari, di tonde, di triangolari, a forma di cuore e via dicendo. A quanto pare, le ferratelle avrebbero origine addirittura ai tempi dell’antica Roma, quando si preparava il Crustulm, una cialda del tutto simile alla ferratella.
Quest’ultima, va detto, viene chiamata nelle varie zone dell’Abruzzo in modi molto diversi: pizzelle, neole, cancellate, nevole o nivole, a definire di fatto lo stesso dolce. Va però detto che gli ingredienti e le preparazioni subiscono qui e lì delle piccole modifiche, a proporre un gusto e un’estetica di volta in volta differenti.
Come detto, non esiste un’unica ricetta per le ferratelle. Qualcuno prepara delle cialde un po’ più dure, croccanti, usando poche uova e poco lievito, e più farina; qualcun altro preferisce invece le cialde più morbide, simili, per intenderci, ai waffles (dai quali si distinguono prima di tutto proprio per l’altezza minore).
E ancora, certe volte le ferratelle vengono aromatizzate con il limone, altre con l’anice, altre ancora con la cannella, per arrivare a delle cialde più ambrate.
Ecco, in ogni caso, la ricetta tipica delle ferratelle morbide. Con questi ingredienti è possibile preparare circa 15 cialde.
Si parte montando le uova con lo zucchero e la scorza di limone, fino a ottenere una consistenza spumosa. A questo punto aggiungere l’olio a filo e dunque, un cucchiaio alla volta, la farina mescolata con il lievito. Quando le polveri saranno completamente assorbite e l’impasto avrà assunto una consistenza simile alla crema, dovrà riposare per qualche minuto: praticamente il tempo utile per mettere sui fornelli il ferro, ovvero lo stampo, come quello del marchio Nordic Ware, per le cialde.
Questo, appena prima d’essere utilizzato, dovrà essere spennellato con del burro fuso, su entrambi i lati. Quando sarà ben caldo, versare un cucchiaio di impasto al suo interno (la quantità dipende in realtà dalla grandezza delle piastre) e chiudere lo stampo, cuocendo a fiamma bassa per circa un minuto per lato. Dopo due minuti, quindi, la ferratella sarà pronta per essere staccata dal ferro!
Le ferratelle morbide possono essere guarnite e arrotolate. Chi desidera delle cialde più croccanti deve aggiungere un po’ di farina in più, per addensare il tutto. Una variante della ricetta prevede di utilizzare, al posto del latte, del vino bianco: anche questa è da provare!