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Coltelli giapponesi: una guida all’acquisto

Coltelli giapponesi: una guida all'acquisto

Quando si parla delle migliori lame per la cucina, quasi tutti tirano in ballo i coltelli giapponesi. Per quale motivo? Scopriamo le caratteristiche dei coltelli da cucina orientali!

I coltelli giapponesi sono senza ombra di dubbio un’eccellenza nel mondo delle lame per la cucina. Ma per quale motivo? In effetti, ci sono delle ottime ragioni storiche che hanno portato i giapponesi a produrre coltelli di ottima qualità. Tutto parte dal lungo divieto, dal 675 d.C. in poi, di cibarsi di carne: i coltelli giapponesi si sono quindi sviluppati per secoli per tagliare pesce e verdura. A cambiare tutto fu l’imperatore Meiji nel 1868, il quale decise di rintrodurre la carne e di vietare d’un colpo il porto di armi in pubblico. Tantissimi laboratori di artigiani forgiatori di spade si trovarono così costretti a ripiegare le loro grandissime capacità nella produzione di coltelli, in primis di coltelli per carene. La qualità dei coltelli giapponesi, quindi, non stupisce. Ma quali sono le tipologie di lame giapponesi più famose? Ecco una guida per non sbagliare.

Tipi di coltelli giapponesi

Ancor prima di parlare di forme e dimensioni, va detto che una caratteristica fondamentale dei migliori coltelli giapponesi da cucina è quella di essere realizzati con metalli pregiati e attentamente selezionati. Nelle lame in stile kasumi, per esempio, si trova la perfezione usando un mix di acciaio duro e acciaio morbido, per conferire resistenza senza compromettere la lavorabilità.

Quali sono i principali coltelli giapponesi?

Il coltello Santoku: partiamo da lui, dal coltello universale della cucina nipponica, il cui nome fa riferimento alle sue “tre virtù”. Si tratta infatti di un coltello che può essere usato per verdure, pesce e carne. Parliamo quindi di un modello simile al nostro coltello da chef, pur essendo più piccolo e più leggero, con una lama meno ricurva e quindi più tozza. L’affilatura è eccezionalmente presente su entrambi i lati, distaccandosi quindi dalla maggior parte dei coltelli giapponesi, asimmetrici.

Il coltello Usuba: tra i più “giapponesi” quanto a ideazione, il coltello Usuba presenta una lama dritta, affilata su un solo lato. Il suo nome significa “lama sottile”, e fa riferimento al suo utilizzo per il taglio di precisione e per il taglio delle verdure. Si tratta di un coltello “difficile”, che necessita di una certa pratica per essere utilizzato in modo davvero efficace.

Il coltello Nakiri: altro coltello ideale per verdura e per la frutta è il Nakiri, molto maneggevole, simile all’Usuba ma con lama affilata da entrambi i lati.

Il coltello Deba: ecco un coltello molto pesante, che proprio del peso fa il suo punto forte, per degli efficaci colpi di mannaia. Il coltello Deba è quindi molto utilizzato per esempio per pulire e preparare il pesce, per staccare la testa dei pesci con un taglio netto e veloce. Anche qui, la lama è affilata asimmetricamente.

Il coltello Yanagiba: un coltello lungo e sottile che permette di operare con un taglio continuo, lungo e stabile, e quindi ideale per i tagli più sottili. Non a caso il coltello Yanagiba è perfetto per preparare il sashimi o il sushi in generale.

Questi sono i principali coltelli giapponesi da cucina: nel nostro e-commerce di accessori per la cucina puoi trovare le lame dei famosi marchi nipponici Global e Kai!

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